Il bouquet nuziale: origini e curiosità
Il bouquet raffigura, immediatamente dopo il vestito da sposa, l’oggetto nuziale più importante che regala a tutte le spose emozioni uniche.
Le opzioni tra cui scegliere sono tante ed è fondamentale riflettere su ogni minimo dettaglio così da fare del proprio bouquet un capolavoro di bellezza.
Il bouquet per eccellenza è fatto di semplice mughetto, legato con un nastro e portato lungo la navata con orgoglio, allo stesso modo di come una regina porta il suo scettro.
Durante l’epoca vittoriana, difatti, i fiori divennero comuni nei bouquet nuziali quando la regina Vittoria sposò il principe Alberto.
Nel giorno del loro matrimonio, Vittoria portava un piccolo mazzo di bucaneve, il fiore preferito dal suo sposo, mirto e fiori d’arancio tra i capelli e sul vestito. Da allora, tutte le spose reali hanno incluso nel loro bouquet un rametto di mirto proveniente dalla stessa pianta che cresce ancora oggi.
Anche i fiori d’arancio fanno ancora parte della tradizione matrimoniale reale.
Per ogni tradizione che si rispetti, tuttavia, ne esistono innumerevoli declinazioni che possiamo trovare tra le spose più audaci le quali, al posto di fiori semplici e delicati come il mughetto, ne scelgono di più importanti e colorati come le peonie, le orchidee o le rose inglesi.
Ai tempi della regina Vittoria non si diffuse solamente la tradizione di portare un bouquet durante il giorno delle nozze, ma anche quella del lancio del bouquet – abitudine che si propagò poi tra i paesi d’influenza inglese come l’America. Molte culture oggi incorporano questa tradizione come un’attività divertente da fare durante il ricevimento.
Tuttavia, anticamente, il lancio effettivo del bouquet non era abitudine comune a tutti i paesi.
La tradizione, infatti, nasce cogli antichi greci e romani i quali usavano erbe aromatiche e spezie per allontanare gli spiriti malvagi o la sfortuna, indossando ghirlande o portando fiori che stavano a indicare nuovi inizi, fertilità e lealtà.